Grandi città, nel 2025 la casa si cercherà in periferia
Il 2025 secondo le previsioni sarà un anno dinamico e interessante per il settore immobiliare, sia che si stia progettando l’acquisto di una casa per sé, sia che si guardi al mattone come investimento.

Il calo del costo del denaro ha spinto un numero crescente di persone a interessarsi al mercato immobiliare. Nel 2024, la Bce ha attuato ben 4 tagli dei tassi di interesse. Questo sta stimolando la domanda, e avendo come conseguenza un leggero aumento dei prezzi, soprattutto nelle grandi città, con Roma in testa, anche sotto la pressione del Giubileo. Questa l’analisi di Cesare Rosati, amministratore delegato del Gruppo Rox Capital, convinto che l’interesse degli acquirenti si stia spostando le periferie delle grandi città e verso i centri minorianche grazie a coloro che continuano a lavorare in smart working. Sempre più persone poi scelgono case con certificazioni green e di efficienza energetica. Si tratta di immobili di nuova costruzione, che è molto raro trovare all’interno di centri già molto urbanizzati.
“In linea generale, nel 2025 i tassi di interesse scenderanno e i prezzi saliranno, così come la domanda. – spiega Rosati – Aumenterà il valore degli immobili, ma anche il numero di transazioni. C’è chi prevede tassi dei mutui prossimi allo zero. Questo implicherà che moltissime persone decideranno di acquistare una casa”. Per via del Giubileo, a Roma, quartieri come Prati e Aurelio, vicini ai principali luoghi di culto, stanno già registrando aumenti medi dei prezzi fino all’8-10%. Inoltre, la conversione di numerose abitazioni in affitti brevi, destinati a turisti, sta riducendo l’offerta di immobili disponibili per i residenti. Ad esempio, i canoni di locazione in alcune aree semicentrali, come Trionfale e Gianicolense, sono aumentati del 20%, secondo l’Osservatorio del Mercato Immobiliare. “Nella Capitale l’affitto diventa sempre più costoso, quasi proibitivo. I proprietari guardano al mercato degli affitti brevi, che per il 2025 sarà più redditizio. – dice Rosati – A farne le spese saranno non solo migliaia di famiglie, ma anche moltissimi studenti fuori sede”. L’aumento dei prezzi nelle aree centrali sta spingendo molti acquirenti e investitori verso le zone periferiche, dove i costi sono più accessibili. Questo fenomeno è incentivato dai numerosi progetti di riqualificazione urbana legati al piano “Caput Mundi”, che ha destinato 1,8 miliardi di euro per oltre 300 interventi su infrastrutture, spazi pubblici e siti culturali. Questi investimenti stanno trasformando aree periferiche come Tor Vergata e Tiburtina in nuovi poli residenziali e commerciali.
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