Mercato immobiliare, nei primi tre mesi del 2016 c’è aria di ripresa
Cresce il numero di compravendite soprattutto nelle città di media grandezza. Mentre continua il calo dei prezzi. Secondo Nomisma la fase negativa per il settore è ormai alle spalle.
Stefania Aoi
Gli italiani hanno iniziato di nuovo a comprar casa. Se nel 2014 le compravendite crescevano del 3,6% e nel 2015 del 6,5% (444.636 compravendite secondo i dati dell’Agenzia delle Entrate) e nei primi tre mesi di quest’anno questo trend viene confermato. La ripresa si sente soprattutto a Milano, Roma, e nelle città di media grandezza, preferite dagli investitori rispetto ai grandi centri per via dell’offerta di immobili di maggiore qualità. Oltre metà delle abitazioni italiane ha più di 40 anni e spesso si trova nelle aree metropolitane. È questo il quadro che emerge dal primo Osservatorio immobiliare della società di ricerca Nomisma, che ha analizzato, oltre alla situazione nelle maggiori città del Bel Paese, anche quella nei capoluoghi più piccoli come Ancona, Bergamo, Brescia, Livorno, Messina, Modena, Novara, Parma, Perugia, Salerno, Taranto, Trieste e Verona.
Con l’aumento delle compravendite diminuiscono di pari passo gli sconti praticati sui prezzi degli immobili. E si stabilizzano i tempi necessari per trovare un acquirente. Nelle città intermedie si parla di circa 8,7 mesi. “La fase negativa dell’attuale ciclo immobiliare si è esaurita e ha preso avvio il recupero”, afferma Nomisma. Se crescono le vendite di case, restano stabili quelle degli immobili destinati ad attività economiche (44.319 compravendite nel 2015), grazie all’aumento delle transazioni di negozi e capannoni per l’industria. Soffrono invece gli immobili per il terziario. Se c’è una ripresa dell’acquisto di immobili la si deve soprattutto all’ulteriore calo dei prezzi, seppure in frenata. In un anno, i capannoni hanno perso il 3,5% del loro valore e le abitazioni nuove l’1,5%. Le abitazioni usate invece, hanno registrato una flessione del 2%, mentre gli uffici e i negozi del 2,1 e del 2,3%.
Di pari passo calano i prezzi degli affitti. Nei capoluoghi di media grandezza le diminuzioni sono dell’1,4% per le abitazioni usate, dell’1,7% per gli uffici e dell’1,9% per i negozi. Per quanto riguarda la casa, il numero di persone che opta per l’affitto anziché per l’acquisto continua a essere consistente, pari alla metà di coloro in cerca di un’abitazione. Molti affittuari sono giovani, che spesso si spostano per motivi di studio o lavoro dal Sud al Centro Nord (di 41mila unità).
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